Juan Peron / Giovanni Piras - Due nomi una persona
(Di Peppino Canneddu - Edizioni Storiche)

...Ecco cosa racconta nel libro: " Yo Juan Peron " (Editoriali Pianeta-Barcellona. T. De Tena; L. Calvo; E. Peicovich.):

"Il mio bisnonno era un medico in Sardegna. Il regno della Sardegna è un regno di gente molto testarda. E' certo che il mio cognome fu di origine italiana; ci chiamavamo Pieroni , e il mio antenato era emigrato da un paese della provincia di Sassari in Sardegna. Al tempo di Napoleone, molti sardi lottarono per l'indipendenza dell'isola. Tra questi, alcuni fuggirono nelle montagne a lottare e, vista la partita persa emigrarono. Uno di questi dissidenti fu il mio bisnonno, che emigrò a B. Aires nel 1860.

Per molti anni ho conservato nella mia casa un ritratto di questo bisnonno sardo, vestito di scuro, con al collo un merletto. A B. Aires, aveva vari negozi di calzoleria e importava scarpe dall'Italia. Avevo due vecchie zie. Si chiamavano Anna Vincenza e Baldomera Martiarena. Esse mi insegnarono a leggere il breviario, appresi con esse le prime lettere del catechismo.

Il primo regalo di mio padre fu una carabina calibro 22.

Abitavamo all'ora nel Chubut (Patagonia). Un giorno conobbi una maestra intelligente e graziosa, si chiamava Aurelia Tinzon, era di origine italiana, in seguito divenne la mia prima moglie.

Studiai - continua Peron - nel collegio internazionale politecnico di B. Aires; un famoso collegio che era in Olivos, dove abitavano figli di gente ricca. Quando ebbi sentito parlare di medici e di medicina, mi venne una certa inclinazione a studiarla. Sarei divenuto un buon medico, perché mi piace la medicina. Quando mio padre viveva nella Patagonia, più di un italiano ci guidava il podere; io vivevo in una pensione con vari amici e compagni di collegio.

Essi decisero di divenire militari e mi convinsero. Andai al collegio militare, feci l'esame senza alcuna difficoltà, perché ero molto preparato. Lo comunicai a mio padre, che accettò la mia decisione "....

...Analizziamo il contenuto di Juan Peron oltre al nome, doveva pur inventarsi degli antenati; e così ha fatto anche con la storia del bisnonno medico-calzolaio della Sardegna. Ecco un collegamento che si può fare con la vita di Giovanni Piras: Da come risulta nei documenti all'archivio comunale di Mamoiada, Giovanni Piras nasce in via Calzolai e come se tutto ciò non bastasse, un certo Cosimo Meloni, emigrato con Giovanni Piras in Argentina, faceva il calzolaio. Questi due fatti si intrecciano ulteriormente con un altro. Un certo Cesare Fortunato Pieroni, nato a Sassari il 13 luglio del 1869 (come risulta dagli atti di nascita di quel comune: parte I serie 2, n. 582 volume 1), ...



...nel periodo monarchico, essendo un dissidente anarchico fugge in Argentina. Era un giornalista, autore fra l'altro di un libro di poesie. Dopo la fuga con altri dissidenti, alla fine del 1898, rientra a Sassari clandestinamente nel 1899 per battezzare il figlio Oreste Ruggero Dino Pieroni, nato il 31 agosto del 1899 (registro: parte I serie 2, n. 888 volume 2).



(Note: oltre ad Oreste, Cesare Fortunato Pieroni ebbe, nel 1889 Anita, nel 1892 Anita Speranza Rita Giovanna, nel 1894 Anna Mirra Dolores, nel 1896 Manlio Wolfango Corrado)

Poco tempo dopo però, ancora in lotta con il regnante di allora, riparte nuovamente per l'Argentina. Cosa emerge da questi dati?

Non è possibile che Cesare Pieroni sia il bisnonno di Peron, in quanto è partito per l'Argentina nel 1898, cioè tre anni dopo che ufficialmente Juan Peron era nato. Logicamente non poteva essere neanche il padre. Praticamente Giovanni Piras dovrebbe aver conosciuto Fortunato Pieroni, e così al momento opportuno ha miscelato con " calzolaio e anarchico dissidente " tutta la storia dell'antenato sardo emigrato in Argentina. Il racconto di Peron prosegue dicendo che il suo avo veniva dalla provincia di Sassari; Mamoiada da come risulta nel regio decreto del 1927, era fino al 1926 compresa nella provincia di Sassari.

Il pilastro su cui poggia l'alibi di Peron, in merito alla sua origine è scosso da questi significativi episodi, che fungono da elementi unificatori fra le due identità.

Ecco un altro fatto: due zie insegnarono il catechismo a Juan Peron, una delle quali si chiamava Anna Vincenza. Nella lettera di Giovanni Piras del 28 ottobre 1911, a conclusione della missiva egli scriveva che venissero dati i saluti anche ad una sua zia: Massidda Anna Vincenza, una donna molto cattolica che insegnava ai bambini di Mamoiada il catechismo.

Ancora una volta, possiamo notare come viene a galla il carattere nostalgico di Peron.

Analizziamo in modo più profondo l'albero genealogico di Juan Peron. Come si ricorderà e stando a quanto ha dichiarato Peron, un suo antenato, medico in Sardegna, emigra per questioni politiche in Argentina verso il 1860. Occorre dunque trovare l'elenco dei medici in quel periodo in Sardegna. Nell'archivio di Stato di Sassari, al volume terzo, inerente alle statistiche del Regno d'Italia, regione Sardegna (popolazione classificata per professioni, culti e infermità principali, con censimento del 31/12/1871) si dovrebbe trovare conferma di quanto affermava il presidente Peron.

Invece nella tavola " professioni " alla voce " Medici ", non esiste il cognome Pieroni o altro simile. Inoltre, per essere più scrupoloso nella ricerca, per appurare cosa vi è di vero nella notizia che il bisnonno di Peron si occupava anche di calzature, si analizza la tavola n. 60, contenente le " Produzioni Industriali del Regno d'Italia " con censimento del 31/12/1871, categoria seconda, gruppo terzo; trovo 1724 tra calzolai, ciabattini, zoccolai e orlatrici. Anche qui non esiste il cognome Pieroni o altro simile, che Juan Peron aveva fornito per la sua origine.

Come abbiamo potuto vedere anche questo piedistallo su cui poggia una parte del racconto costruito da Peron in merito alla sua origine è smantellato....

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