Chi vive a Sassari è talmente abituato ad andarci che forse, in fondo, la sottovaluta. Eppure la spiaggia di Platamona è una risorsa del territorio che molti, non solo della Penisola, invidiano a Sassari, Sorso e Porto Torres.
Decine di chilometri di litorale sul quale spesso sono nate polemiche - purtroppo fini a se stesse - a causa della sua mancata valorizzazione. Eppure la storia di Platamona, fortunatamente, in questi ultimi anni ha visto alcune note positive che hanno fatto riprendere quota alla spiaggia ingiustamente chiamata solo "dei sassaresi".
Il risveglio di una costa, grazie alle rinnovate attività commerciali sorte proprio in prossimità del litorale, merita certamente molta più attenzione, nasconde dietro di sè una storia gloriosa degna della "dolce vita" felliniana. In salsa sassarese, ovviamente.
La spiaggia della luna d'argento vede i suoi primi passi "civilizzati" a metà degli anni Cinquanta, quando il sindaco sassarese, Oreste Pieroni, ormai entrato nel mito, creò l'accesso alla spiaggia con il nuovo (allora) collegamento con la "Carlo Felice". Da lì, dopo aver creato le linee di collegamento con la città, nasce la storia del mare dei sassaresi.
Sorsero i lidi balneari, il lido "Mura" ed il più prestigioso "Iride", i cui resti rimangono, purtroppo, a monumento di un divertimento storico che non c'è più. Creato dall'imprenditore Sebastiano Pani, l'iride è stato per anni un punto di riferimento dello spettacolo nel nord Sardegna: si
esibivano qui Nilla Pizzi, Claudio Villa, Teddy Reno, perfino i mitici Platters.
Oggi, dopo anni di semi-abbandono, la rinascita: molti esercizi commerciali, bar e ristoranti-pizzeria illuminano il nuovo mare di quell'argento di luna voluto da Pieroni e Pani. Per far risplendere finalmente davanti agli occhi dei sassaresi - e non solo - uno dei tesori più preziosi della provincia di Sassari.
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