PAG. PRECEDENTE - PAG. SUCCESSIVA

14 aprile 2004


Trascorre così anche la Pasqua, aspettiamo due giorni perchè cali il traffico dei turisti che lasciano la zona, e anche noi riprendiamo la nostra strada, con direzione Santa Fè.
Si, ci siamo già stati, ma, avendo lasciato in custodia una parte dei nostri bagagli, dobbiamo tornare a riprenderli. L`idea sarebbe di fermarci qualche giorno e poi proseguire, ma. come spesso accade, non rispettiamo il piano e finiamo per fermarci due settimane. Santa Fè è un posto piuttosto rilassante, posada sulla spiaggia, colazione con i piedi nella sabbia ... il tutto con il Mar dei Caraibi proprio di fronte.
Ma, siccome non possiamo stare fermi in un solo posto, perchè le cose da vedere sono tante, pensiamo di andare a visitare l`Isla de Margarita, approfittando del fatto che la bassa stagione turistica rende i prezzi un pò più accessibili. Margarita si trova a oltre 100 km dalla costa venezuelana, a nord di Puerto la Cruz, da cui è facilmente raggiungibile con i ferries che partono tutti i giorni. Il viaggio dura circa quattro ore, arriviamo a Punta de Piedras, e da lì prendiamo un autobus che ci porta a Porlamar, il centro principale dell`isola. Porlamar, come quasi tutte le città venezuelane, non è una bellezza, ma decidiamo comunque di farne il nostro punto di appoggio, perchè è molto ben collegata con tutto il resto dell`isola. Il primo impatto con Margarita è un pochino deludente, anche per il fatto che, trovandoci al termine della stagione secca, l`isola è molto arida, con scarsa vegetazione, soprattutto nella parte centrale e occidentale.
Margarita è formata da quelle che un tempo erano due isole, adesso collegate da un lungo istmo di sabbia, chiamato La Restinga. La zona centro orientale è più ricca di vegetazione, e in questa parte dell`isola si trovano i principali centri abitati. La regione occidentale è invece più arida e meno popolata, e conta circa una dozzina di villaggi di pescatori, quasi tutti sulla costa. Entrambe le zone sono caratterizzate da un suolo montuoso, con vette che raggiungono quasi i 1000 metri. L`isola ha un forte movimento tirustico e questo ha portato allo sviluppo di grande strutture alberghiere, soprattutto nella zona orientale. In alcune aree le costruzioni hanno finito per deturpare il paesaggio, almeno ai nostri occhi. Noi siamo amanti delle spiagge deserte, mentre qui sembra aver preso piede il concetto della spiaggia ricca di servizi: bar, ristoranti, sedie a sdraio, ombrelloni, moto d`acqua e così via. Questo, naturalmente, riguarda il turismo di un certo livello, sia venezuelano sia straniero, mentre il pueblo continua a usufruire di spiagge incontaminate, dove magari ci sono giusto un paio di baretti, oltre ai venditori di ostriche, gelati, pannocchie di mais bollito, che fanno avanti e indietro tutto i giorno.
Comunque, a parte qualche palazzone di troppo, a Margarita ci sono spiagge fantastiche, come Punta Arenas, nella quasi selvaggia Peninsula de Macanao, poco toccata dal turismo. Nell`area orientale ci sono ugualmente bellissimi posti, con acqua azzurra e trasparente, sabbia bianca e le tipiche palme, come Playa El Agua, Playa Puerto Cruz e Playa Caribe. La bellezza delle spiagge, soprattutto di quelle dove non arrivano tanti turisti, è data anche dalla presenza delle variopinte imbarcazioni da pesca, attorno alle quali i pescatori, quando non sono fuori a pescare, trascorrono le loro giornate, riparando le reti o sistemando la barca, circondati da decine di pellicani, in attesa di qualche resto della pesca. Immagini di questo genere si possono facilmente vedere a Robledal, Juan Griego, La Galera o Pampatar. L`Isla de Margarita è interessante anche da un punto di vista culturale, per la presenza di diversi siti di interesse storico, come la Cattedrale de La Asuncion (capitale dell`isola), una delle più antiche chiese coloniali del paese, o il Castillo de Santa Rosa, ancora nella capitale. Anche a Pampatar e Juan Griego si possono visitare i fortini, eretti per proteggere l`isola dagli attacchi dei pirati. L`interno di Margarita offre vari paesini graziosi, alcuni dei quali hanno conservato antiche tradizioni artigianali, come la tessitura delle amache, la lavorazione di calzature di stoffa, la produzione di sombreros o di oggetti di terracotta. Sempre verso l`interno, poco distante da Porlamar, sorge El Valle del Espiritu Santu, capitale spirituale dell`isola. Si tratta del più importante santuario del Venezuela orientale e richiama pellegrini da tutto il paese, che vengono qui per vedere la miracolosa Virgen del Valle, dalla quale sperano di poter ricevere una grazia.
Bene, se siete arrivati fino a questo punto vuol dire che davvero vi interessa conoscere qualcosa di questa parte del mondo. Perchè non vi organizzate e venite a trovarmi, magari non tutti insieme.

Alla prossima tappa.

Donatella e Stefano

PAG. PRECEDENTE - PAG. SUCCESSIVA

Torna in cima alla pagina